Il Territorio

Gonnosfanadiga: le origini del nome tra Romani, Spagnoli e pirati

Non sono tanti i comuni il cui nome rimane incerto. Uno di questi è proprio Gonnosfanadiga, un centro agricolo che si trova nel Medio Campidano in Sardegna, molto bello e che rilascia mistero e fascino in ogni suo recesso. Qualcuno racconta questa di storia: «Sorse intorno al 1610 in seguito alla distruzione del villaggio di Serru da parte dei pirati Barbareschi. I sopravvissuti si recarono a Gonnos che era un grande centro organizzato in tutti i campi, con una difesa molto efficiente e in grado di offrire ospitalità e sicurezza». Chissà!

La Sardegna è stata oggetto di numerose conquiste nel corso dei secoli, soprattutto dai Romani che hanno lasciato alle proprie spalle consistenti testimonianze della loro presenza anche a Gonnos-Gonnosfanadiga, come, ad esempio, molteplici oggetti e ben 4 cimiteri nel territorio. E grazie a questi reperti si può immaginare la vita dell'insediamento romano: cittadina popolosa ed abitata da soldati, commercianti, agricoltori ed artigiani, tra cui, in quest'ultima categoria, molte donne dedite alla tessitura. Radicata la presenza di negozi, come fa pensare il ritrovamento di un gran numero di utensili e strumenti della vita quotidiana in un singolo punto.

I primi documenti a parlare di Gonnosfanadiga risalgono alla sua dominazione spagnola, iniziata nel 1479 e conclusasi alla metà del 1600. Dove si descrive il paese del Medio Campidano come attivo, prosperoso e fiorente economicamente, pieno di scambi e compravendite di beni, animali, merci e delle risorse disponibili del territorio, ad esempio lino e frutta. Con la maggior parte degli abitanti composta da allevatori di maiali, capre, buoi, pecore, asini ed api. E da agricoltori e pastori.

Ma se il nome è tutto da definire rimangono alcune certezze che parlano di storia, di folclore, di laboriosità. Cose per cui oggi è conosciuta Gonnosfanadiga.

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