Il Territorio

Parco di Perd'e Pibera, la ricchezza del Medio Campidano

Un parco sterminato dalla bellezza naturale sconvolgente, ancora oggi meta di turisti e amanti della natura. Una ricchezza territoriale unica capace di donare al visitatore lo splendore della Sardegna più autentica

Situato nel cuore del territorio comunale di Gonnosfanadiga, il Parco di Perd’e Piberaè oggi considerato il parco naturale più esteso del Medio Campidano, rappresentando una ricchezza territoriale della Sardegna unica nel suo genere.

Ricco di edifici recentemente restaurati, oggi adibiti a sale convegni o sale per mostre estemporanee, passeggiando per il parco è possibile imbattersi in una varietà floreale unica nel suo genere: lecci, querce secolari e boschi, capaci di dominare l’uomo con la potenza dirompente della natura.

Disseminato di percorsi, è possibile muovere alla scoperta del Parco di Perd’e Pibera per conoscerne alcune tra le vette più belle del Linas, come quella di cui Punta Perda de sa Mesa, la più alta del complesso con i suoi 1236m slm, Punta Cammedda e Punta Santu Miali, oppure immergersi nel paesaggio più selvaggio e autentico della Sardegna, dove sono custodite specie vegetali uniche come taxus bacata e tassi secolari, dalle gigantesche dimensioni.

Storia del Parco di Perd’e Pibera

Antico parco minerario, il Parco di Perd’e Pibera sin dal 1870 ha visto una grande attività mineraria attivata dall’Ing. Leon Gouin e successivamente dalla Società Viellie Montagne, con il chiaro intento di ricercare ferro, piombo e zinco. Ma nonostante l’assidua ricerca, i minatori trovarono un solfuro abbastanza raro, la molibdenite (Solfuro di Molibdeno), divenendone il maggior giacimento della Sardegna.

Ma è con il secondo conflitto mondiale che si ebbe il calo della domanda del prezioso minerale e non fu possibile superare la crisi neanche utilizzando l'impianto della laveria per trattare la fluorite estratta dalla miniera di Monreale a Sardara. Fu così che man mano lo sfruttamento minerario venne meno e il parco poté rifiorire divenendo il bosco "selvaggio” che è oggi.


Il particolare di copertina, che rappresenta il Parco di Perd'e Pibera, è stato tratto dal sito ufficiale del Comune di Gonnosfanadiga

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.